alba-nebbia001-1

IL PASSAGGIO DELLA LINEA

Il passaggio della linea è stato presentato nella sezione Orizzonti Doc alla 64ª Mostra del cinema di Venezia ed è stato nominato come miglior documentario ai David di Donatello 2008. E’ un viaggio lungo l’Italia cadenzato dal ritmo dei treni espressi a lunga percorrenza, da tempo abbandonati ad un destino di lento degrado, che attraversano la penisola da sud a nord e viceversa, in un percorso che va dalla notte al mattino. All’interno degli scompartimenti spogli si intrecciano le vite di passeggeri che spesso parlano lingue diverse e portano con sé storie lontane.  Si tratta per lo più di pendolari in viaggio verso il nord, giovani, stranieri, impiegati in lavori precari, abituati a percorrere lunghe distanze utilizzando il più modesto ed accessibile fra i mezzi di trasporto. Rinchiusa in uno spazio che è luogo d’incontro e di solitudine, la vita di chi viaggia appare come sospesa, in un tempo fuori dall’esistenza in cui tutto sembra ancora possibile, in una tensione continua tra passato e futuro, tra ciò che è stato e ciò che ha da venire. Le tratte, le stazioni, le carrozze, i binari e i vecchi vettori che portano i treni tra le nebbie delle pianure e s’insinuano nelle gole delle strette valli appenniniche, carezzano i litorali incendiati dal sole e ancora oltre. Oltre il mezzo stesso, sino alla morte apparente, quando il treno viene inghiottito dai traghetti dello stretto di Messina e – privato del suo moto – esso stesso rimane sospeso in attesa di un nuovo viaggio, di una nuova linea oltre la quale andare.


SCHEDA TECNICA

Regia: Pietro Marcello
Produzione: Indigo Film
In associazione con: Mercurio Cinematografica
In collaborazione con: Rai 3
Produttori: Nicola Giuliano, Francesca Cima
Fotografia: Daria D’Antonio
Montaggio: Aline Herve’
Durata: 60’
Paese: Italia
Anno: 2007

Contatti: Rosalba Ruggeri
tel.+39.338.8218803
e.mail – rosalbaruggeri@yahoo.com


“Il treno ha sempre occupato un ruolo centrale nella mia vita, l’ho sempre trovato più comodo, accessibile e piacevole di ogni altro mezzo di trasporto. La prima volta che l’ho preso avevo quindici anni, era il Napoli – Parigi delle 13e15, un vecchio espresso ormai scomparso da tempo. Le carrozze erano di color verde con le strisce rosse e i simboli FFSS; gli interni avevano sedili lussuosi in finta pelle e alle pareti erano appese riproduzioni di pitture, monumenti, paesaggi d’Italia. I controllori giravano con il “macinino del caffè ” a tracolla, con cui stampavano i biglietti. Di questi treni, oggi sono rimasti i telai; gli interni invece sono cambiati come materiali e colori, ma tutto sommato sono gli stessi di sempre, che hanno fatto muovere milioni di persone su e giù per l’Italia; ogni anno ne vengono soppressi alcuni, tra i pochi rimasti. Grazie alla complicità di molti amici e a un’equipe coraggiosa e di buona resistenza fisica, siamo riusciti a filmare – sempre in treno e dal treno, mai da terra- su tutti gli espressi che ogni notte circolano sulla rete ferroviaria italiana, durante le stagioni di un intero anno. Non so se questo film è un documentario. Vuole esser un piccolo ‘poema notturno, un piccolo film di creazione e montaggio”.

(Pietro Marcello)